arello, un'erba che veniva utilizzata per impagliare seggiole e damigiane, e la cannella, con la quale venivano costruiti i cannicci. Era un lavoro pesante e sicuramente poco salubre, spesso neppure particolarmente ben retribuito.
All'incirca fino alla metà degli anni Cinquanta Lamporecchio ha continuato ad essere un paese basato essenzialmente, dal punto di vista economico, sull'agricoltura (basta ricordare la grande importanza avuta, in tutta la prima metà del nostro secolo, dell'estesa proprietà fondiaria della Fattoria di Spicchio, per la quale lavoravano numerose famiglie), anche se erano già attive alcune industrie (una Fornace di laterizi a Mastromarco, dal 1945 una Cooperativa di Calzaturieri, una fabbrica di mattonelle…) e soprattutto numerosi laboratori di tipo artigianale, in particolar modo nel settore calzaturiero ed in quello alimentare, per la produzione delle tipiche cialde dette brigidini. Industrie e laboratori che nel corso degli anni si sono ulteriormente consolidati e diffusi nel territorio.
Fino ad alcuni decenni fa erano caratteristiche di Lamporecchio anche alcune aziende che “lavoravano†i fiori secchi per farne composizioni ornamentali e che, soprattutto in estate, impiegavano una grande quantità di manodopera, in prevalenza femminile. A Lamporecchio è esistita anche una produzione artigianale di cappelli di paglia, così come è stata un'importante e pregevole caratteristica del paese la tradizione dei ricami, che sia pur in maniera più limitata ancora sopravvive soprattutto nella zona collinare di San Baronto, Porciano, Papiano… Esiste un tipo particolare di punto, chiamato significativamente “punto di Lamporecchio†che pare sia nato proprio all'interno della scuola di cucito istituita da Laura Merrick.
Attualmente l'economia di Lamporecchio si basa principalmente sull'attività terziaria, in modo particolare sul commercio (fisso e ambulante) e su varie attività industriali, fra cui alcune di un certo rilievo, sviluppate soprattutto nel settore calzaturiero, dolciario, edile, in quello della produzione di materie plastiche, nel settore agroalimentare, ed in quello della commercializzazione dei prodotti agricoli, in primo luogo dell'olio e del vino. L'agricoltura attualmente continua a rivestire una certa importanza anche perché viene realizzata con tecniche avanzate e modalità operative vantaggiose anche per la presenza di importanti strutture cooperative: fra le altre, l'Oleificio Cooperativo Montalbano, la Cooperativa Vinicola “Chianti Montalbanoâ€, all'interno della quale, dal 1994, sono comprese anche le strutture e le attività di una cooperativa “storica†del territorio, la Cooperativa Agricola “Giuseppe di Vittorioâ€.
Prodotti molto pregiati e conosciuti per la loro qualità sono il vino e l'olio. Infatti sia il vino che l'olio prodotto in queste zone collinari, a Lamporecchio, a Larciano, ma anche in vari altri paesi dell'area del Montalbano, sono tutt'oggi assai richiesti ed apprezzati.
Alcuni anni fa i sindaci del Montalbano, Capraia e Limite, Carmignano, Cerreto Guidi, Lamporecchio, Larciano, Monsummano Terme, Quarrata, Serravalle Pistoiese, Vinci, sottoscrissero un “Patto†per lo sviluppo di questo territorio. Alla base di questa intesa c'era la convinzione comune che il Montalbano doveva essere inteso come un sistema territoriale omogeneo, un territorio in cui la presenza umana si è caratterizzata per una felice sinergia fra il contesto naturale e le stesse attività umane, con i suoi antichi terrazzamenti costruiti in modo sapiente, ricchi di vigneti e uliveti, con le sue antiche fattorie disseminate lungo le pendici collinari, con una diffusa attività agricola di qualità . Un ambiente a “misura d'uomo†che si è mantenuto, suggestivo e confortevole nel corso dei secoli. Il “Patto†si proponeva di salvaguardare questa realtà sviluppando un'azione politica coerente rivolta a salvaguardare l'ambiente, valorizzandone fra l'altro le potenzialità turistiche e la qualità dei suoi prodotti agricoli più tipici: vino ed olio. In questo contesto di dare vita ad uno strumento che fosse in grado di creare una rete di supporto alle aziende, di collegare i punti di forza turistici, culturali e produttivi, di presentare in una logica di sistema integrato il nostro territorio, i suoi operatori e i loro prodotti, nasce nel 2004 l'Associazione Strada dell'Olio e del Vino del Montalbano – Le Colline di Leonardo, riconosciuta ufficialmente dalla Regione Toscana. Il proposito dell'Associazione è di favorire la valorizzazione della viticoltura e dell'olivicoltura di qualità . In questa zona vengono prodotti il Chianti Montalbano DOCG, il Bianco della Valdinievole DOC, il Vin Santo della Valdinievole, il Bianco Empolese DOC, i vini di Cerreto ad indicazione geografica tipica. L'olio d'oliva qui prodotto, famoso per le sue q