orrente, si arriva davanti a Villa Fucini, adesso caserma del corpo dell'Arma dei Carabinieri di Capraia e Limite, che sul lato est si affaccia su una piazza circoscritta da abitazioni storiche; essa è chiamata con lo stesso nome della villa.

Rientrando nel cuore del paese, a nord di piazza Fucini, si arriva a piazza 8 marzo 1944. Tale area è sovrastata dall'edificio più alto di Limite sull'Arno il quale è chiamato dai cittadini "grattacielo" o "palazzone" per la sua altezza che, anche se non elevata, è sufficiente a renderlo visibile da molti punti e a farne un riferimento del paese. Questa struttura fu realizzata negli anni settanta del ventesimo secolo; oggi ospita al suo interno la sede del Comune di Capraia e Limite.

Attraversando la strada provinciale 106, dalla parte opposta di piazza 8 marzo 1944, si arriva alla ex area del cantiere Picchiotti (tale cantiere era per tutto il 1800 e nei primi del 1900 uno dei più rinomati d'Italia). Del cantiere, caduto in disuso, fu deciso l'abbattimento per costruire nuovi edifici condominiali; rimane invece la testimonianza dell'abitazione della famiglia Picchiotti, che risiedeva nella villa situata in passato proprio accanto al cantiere navale abbattuto. Oggi l'abitazione è stata ristrutturata e divisa in appartamenti per ospitare diversi nuclei familiari.

Proseguendo verso nord-est, lungo la strada principale, ci imbattiamo in piazza Cesare Battisti. Questa piazza è caratterizzata nella parte che si affaccia sull'Arno da una zona verde con un monumento ai caduti della seconda guerra mondiale e nella parte opposta da alcuni edifici risalenti alla seconda metà dell'Ottocento.

Qui possiamo osservare gran parte della storia limitese, infatti troviamo in questa piazza uno dei simboli per eccellenza del paese: la sede storica della Società Canottieri Limite, fondata nel 1861, la società canottieri più antica d'Italia. In piazza Cesare Battisti è ubicato anche in angolo, alla sinistra della Società di Canottaggio, lo stabile nel quale avevano sede gli uffici comunali.

Nelle zone interne del paese, avvicinandosi alle pendici dei colli situati a nord troviamo, in fondo a via Cavour, la zona di Casa Cani (così chiamata dai cittadini); uno dei quartieri storici di Limite. Proseguendo verso ovest, sempre lungo le pendici delle colline, si arriva al cimitero dei limitesi e ad un'area prevalentemente costituita da prati, giardini ed edifici condominiali; a nord di quest'area, dietro al cimitero arriviamo invece nella zona del paese denominata il Praticcio. In via Amilcare Ponchielli ha sede l'ultima fabbrica di imbarcazioni rimasta a Limite sull'Arno, la Salani, la quale realizza barche per le società di canottaggio.

Un altro dei luoghi che caratterizzano Limite sull'Arno è piazza Don Valiani (comunemente chiamata piazza della Chiesa). Questa piazza è composta a sud dalla parte che confina con via G. Matteotti e ad ovest da abitazioni private. Nella porzione ad est della piazza invece è situata la Pieve di Santa Maria a Limite, la principale del paese, nonché la più grande. La particolarità di questo edificio è che dall'esterno appare come un'unica grande struttura, invece se entriamo al suo interno scopriamo che è composta da due chiese separate; quella di sinistra, chiamata La Compagnia, anche se il nome completo sarebbe Oratorio della Compagnia della Santissima Trinità, la quale è di dimensioni ridotte ma presenta un altare imponente, è ornata al suo interno da vari dipinti ed affreschi ed è utilizzata solo per eventi eccezionali; la chiesa realizzata nella parte destra è più grande rispetto all'altra ma prevalentemente spoglia, al suo interno spiccano solo due affreschi non molto grandi sulla parete destra e sinistra della navata ed un organo in fondo alla parte presbiterale; questa chiesa viene utilizzata per tutte le funzioni e rimane sempre aperta per raccogliere i fedeli.

Zona del Montalbano

Proseguendo in direzione nord, la strada (via Palandri) inizia pian piano a salire lungo le pendici del Montalbano, da qui questo quartiere del paese prende il nome di "Molino della Botta" per la preesistenza di un molino alimentato ad acqua dal rio della Botta; continuando a percorrere tale strada poi si può arrivare alla località di Castra, frazione del comune di Capraia e Limite a circa 360/380 metri di altezza sul livello del mare; salendo ancora poi si può giungere nell'area protetta del Montalbano, posta sulla vetta del monte a circa 620 metri di altezza sul livello del mare, qui è possibile osservare alcuni insediamenti di origine etrusca. Sempre riferite a quest'area esistono varie leggende popolari; una si riferisce ad un enorme masso con una impronta "scavata" su di esso affermando che tale calco sia stato rilasciato dal diavolo mentre si posava su questo grande blocco di pietra, da qui deriva il nome datogli di "Masso del Diavolo". L'altra leggenda si riferisce invece al bosco di alberi secolari che circonda l'insediamento etrusco e racconta di uno spirito (di appartenenza etrusca e chiamato "L'Etrusco") che vaga per questo parco con il compito di proteggerlo, infatti le colline del Montalbano sono state negli anni spesso colpite da ince