a Castagnola, che si protende nel lago tra Intra e Pallanza, successivamente alla costruzione della strada costiera nel 1840
Il 4 settembre 1850 nacque a Pallanza Luigi Cadorna, militare e politico che guidò l'esercito italiano durante la prima guerra mondiale fino alla disfatta di Caporetto.
Nel 1927 a Intra sono aggregati i comuni di Arizzano Inferiore, Trobaso e Zoverallo, mentre a Pallanza sono aggregati i comuni di Suna, Fondotoce e Cavandone. Nel 1929 anche Unchio viene aggiunto a Intra. Infine nel 1939 viene istituito il comune di Verbania dalla fusione dei comuni di Intra e Pallanza. Il nome del nuovo comune derivò da quello del Lago Maggiore, detto anche Verbano.
Nel 1929 viene completata a Pallanza la costruzione del nuovo stabilimento della Rhodiaseta, poi divenuta Rhodiatoce, che all'inizio degli anni settanta occupava 4000 addetti e che attrasse molti immigrati prima dal Veneto e poi dal Meridione L'industria locale entra però in forte crisi negli anni settanta con la chiusura di molte fabbriche.
L'8-11 ottobre 1943 furono uccisi a Intra i quattro componenti della famiglia Ovazza: il noto banchiere e imprenditore ebreo Ettore Ovazza che fino alle leggi razziali fasciste era stato un esponente di punta del regime, assieme alla moglie e ai due figli. Il primo ad essere arrestato a Domodossola, dopo un fallito tentativo di espatrio in Svizzera, fu il figlio Riccardo; fu quindi la volta del resto della famiglia prelevati a Gressoney-Saint-Jean in Valle d'Aosta. Alla base dell'eccidio vi fu la stessa volontà di impossessarsi dei beni delle vittime che aveva guidato gli altri 53 omicidi nella zona in quello che verrà definito come l'Olocausto del Lago Maggiore.
Il 20 giugno 1944 Verbania fu teatro di un eccidio: 43 partigiani vennero fucilati dalle SS tedesche a Fondotoce dopo essere stati costretti a sfilare a piedi attraverso Intra, Pallanza e Suna preceduti da un cartello che recava la scritta "Sono questi i liberatori d'Italia oppure sono i banditi?". Una delle vittime fucilate, Carlo Suzzi, si salvò miracolosamente in quanto ferito non mortalmente, si finse morto e successivamente fu tratto in salvo da alcune donne di Fondotoce. In memoria di questo episodio sanguinoso, nel luogo dell'eccidio è stato eretto il Parco della Memoria e della Pace e la Casa della Resistenza, così come il tratto della Strada Statale 34 che da Fondotoce arriva fino a Gravellona Toce, passando vicino al luogo dell'eccidio, è intitolato in loro ricordo "Quarantadue Martiri". Per questo episodio Verbania ha ricevuto la medaglia d'oro alla Resistenza.
Il 26 settembre 1944 a seguito di un mitragliamento da parte di un aereo inglese affondò il battello Milano, in servizio pubblico sul Lago Maggiore, comandato da Antonio Colombo; sul battello viaggiavano militari in forze ai diversi reparti della Repubblica Sociale Italiana e numerosi civili. Grazie al tempestivo intervento del sergente Bruto Pozzetto di Grado (Gorizia), che riuscì a prendere il comando del timone e ad avvicinare il battello alle rive del lago, tutti i passeggeri del battello riuscirono a salvarsi, prima che questo affondasse definitivamente in località "Castagnola". Ricerche effettuate nel 2007 da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco hanno effettivamente accertato l'assenza di resti di cadaveri a bordo nel relitto.
Dopo la seconda guerra mondiale il territorio verbanese apparteneva ancora alla provincia di Novara: nel 1976 fu istituito il circondario autonomo del Verbano-Cusio-Ossola, con sedi a Domodossola, Omegna e Verbania, fino a giungere nel 1992 all'istituzione della provincia del Verbano-Cusio-Ossola..
Simboli
Fino al 1942 la città rimase priva di un proprio stemma.
Lo stemma riprende quello precedente di Pallanza, già molto simile a quello di Intra, col mantenimento dell'aquila in campo d'oro imperiale derivante dallo stemma dei Barbavara, e con la sostituzione del gelso con la quercia, per simboleggiare l'idea della forza. Inizialmente erano presenti simboli del regime fascista, rimossi dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Oratorio di San Remigio
- Dichiarato monumento nazionale nel 1908 è un oratorio in stile romanico situato in cima al promontorio della Castagnola che risale alla prima metà dell'XI secolo e XII secolo. A questo nel XIV secolo è stato aggiunto un portico.
- Chiesa di Madonna di Campagna
- La chiesa di Madonna di Campagna, riconosciuta monumento nazionale, è una chiesa in stile rinascimentale progettata nella prima metà del XVI secolo da Giovanni Beretta da Brissago in luogo di un preesistente edificio romanico, di cui è rimasto solo il campanile.
- Basilica di San Vittore
- la basilica di San Vittore, situata nel centro storico, è stata costruita nello stesso luogo, in cui esisteva un'antichissima chiesa cristiana del V secolo. Ha assunto la funzione di chiesa principale della città dalla proclamazione di san Vittore come patrono di Verbania (1992), celebrazione che si conclude con la processione e la suggestiva cerimonia della benedizione del Lago.
- Chiesa collegiata di San Leonardo
- Situata sul lungolago di Pallanza, è stata costruita tra il 1535 ed il 1590. Il campanile dell'altezza di 65 metri venne edificato a più riprese (la prima parte risale al XVI secolo, la parte terminale venne costruita nel 1689). L'interno è composto da tre navate con volta a crociera terminanti in tre absidi poligonali ed una cupola nascosta da un tiburio. Le sculture lignee, l'altare, il pulpito, il coro, e la copertura della fonte battesimale (così come le tele dipinte) risalgono al XVII secolo. L'organo, risalente nella sua presente edificazione al 1797, opera del varesino Eugenio Biroldi, è il più antico della città .
- Chiesa parrocchiale di Santo Stefano
- Situata nel rione di Villa a Pallanza, è stata costruita nella seconda metà del XII secolo e rifatta parzialmente nel XVII secolo. All'interno è conservata l'Ara delle Matrone, un cippo romano in marmo di Candoglia risalente alla prima metà del I secolo riportante una scena di sacrificio sovrastata da un'epigrafe con dedica del liberto Narcissus all'imperatore Caligola. Sugli altri lati sono ritratte danze rituali in onore delle dee matrone. L'organo è di Carlo Vegezzi Bossi (1911) racchiuso in cassa rinascimentale.
- Oratorio dei Santi Fabiano e Sebastiano
- Situata di fronte al lungolago di Suna, risale al XII secolo e ristrutturata ed ampliata nel XVII e XVIII secolo aggiungendo tra l'altro il portico e la scalinata che sale dal lago fino alla chiesa.
- Chiesa di Santa Lucia
- Situata sul lungolago di Suna, risale al XVI secolo. Conserva all'interno 8 tondi dipinti in olio su tela realizzati da Mario Tozzi e situati sulla volta. I quattro tondi, realizzati tra il 1923 e il 1924, sono dedicati a santa Lucia da Siracusa e ad episodi della sua vita, a sant'Andrea Avellino, a san Francesco d'Assisi ed a san Mauro. Santa Lucia è la patrona di Suna e protettrice degli scalpellini.
- Chiesa evangelica metodista
- Situata nel centro storico di Intra, in corso Mameli 19, ha un suo pregio architettonico sia all'interno che all'esterno; inaugurata nel 1892, si nota il suo campanile che è punto di riferimento per chi entra ad Intra sia dalla strada sia attraversando il lago. Nel 1861 arrivano in Italia due pastori inglesi Pigott e Green, inviati dalla Società Missionaria Metodista Wesleyana per fare opera di evangelizzazione. Henri Pigott si stabilisce a Milano e di là comincia a visitare la zona del lago Maggiore e la Val d'Ossola. Intra era una cittadina che contava numerose industrie manifatturiere i cui proprietari erano per lo più svizzeri di lingua tedesca e protestanti, che non erano curati "pastoralmente" da nessuno; tuttavia Pigott insiste nel lavoro con gli italiani. La Chiesa Evangelica Metodista di Verbania nasce nel 1863, una delle prime comunità sorte dalla predicazione metodista in Italia. Prima della formazione delle altre comunità , raccoglie tutti i Protestanti del Lago Maggiore, Lago d'Orta e Val d'Ossola.
- Chiesa di San Sebastiano
- situata nei pressi piazza Gramsci a Pallanza, fu iniziata a costruire nel XVII secolo come ex-voto per essere sopravvissuti alla peste e completata negli anni 1720.Fu chiusa al culto nel 1867 e sconsacrata nel 1890. Venne adibita dal comune (a cui apparteneva) a vari usi e infine usata come magazzino per i mezzi dei vigili del fuoco fino alla demolizione nel 1935.
- Chiesa di San Giuseppe
- a Intra, documentata nel XII secolo con dedicazione a Santa Maria, l'edificio odierno sorse nel cinquecento sulle rovine del precedente, e venne rimaneggiato nei secoli successivi
- Chiesa di San Giuseppe
- a Pallanza, chiesa settecentesca, edificata al posto di un oratorio medievale
Architetture civili
- Palazzo Viani Dugnani
- Palazzo in stile barocco fatto costruire nel XVI secolo dalla famiglia Viani nel palazzo ha sede il Museo del paesaggio. Nel cortile prospiciente il porticato sono presente due lapidi romane rinvenute nella zona del Verbano.
- Palazzo di CittÃ
- sede istituzionale del Comune, palazzo ottocentesco con un notevole porticato.
- Villa Giulia
- di proprietà del comune vi si svolgono rappresentazioni, mostre e convegni, con giardino aperto al pubblico che si affac