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Avigliana (Vijan-a in piemontese, Velhan-na in francoprovenzale) è un comune italiano di 12 201 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte, ed è situato ad una ventina di chilometri a ovest dal capoluogo piemontese, Torino. Il comune è posto in un anfiteatro morenico compreso tra il Monte Pirchiriano, sul quale sorge la Sacra di San Michele, e la collina di Rivoli, nella parte terminale della Val di Susa verso la pianura in un molteplice e complesso territorio conosciuto come Anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana. È uno dei comuni più popolati, insieme ad Alpignano, ed economicamente importante di tutta la Val di Susa.

Geografia fisica

Territorio

La città è posta a 383 m s.l.m. nella Val di Susa. Il comune viene attraversato dal fiume Dora Riparia, un affluente del Po, e possiede il Lago Grande e il Lago Piccolo che fanno parte del Parco naturale dei Laghi di Avigliana. La città è un autentico gioiello medievale posto attorno alla cinta delle Alpi accanto alla Sacra di San Michele e davanti al monte Musinè.

Clima

Origini del nome

Attestato per la prima volta nel 1098 come Aviliana, il nome deriva dal gentilizio romano Avillius, ben attestato in Piemonte, col suffisso -ana che indica appartenenza, nel senso di "proprietà (o villa) di Avillius".

Sull'opposta riva del fiume, l'attuale sito di Drubiaglio deve il suo nome latino Ad Urbiacum. In questo luogo scavi eseguiti nel XIX secolo hanno da tempo portato all'identificazione del sito con la statio ad fines, ricordata negli intinerari di epoca romana: era infatti il luogo di esazione doganale della quadragesima Galliarum, tassa sulle merci in transito al confine tra l'Italia e la Gallia.

Storia

Preistoria e età antica

Le prime testimonianze di presenza umana nella zona risalgono al neolitico, epoca alla quale appartengono tracce di un centro palafitticolo rinvenute alla fine del XIX secolo nelle paludi nei pressi dei laghi. All'età della pietra e del bronzo risalgono alcune asce ed numerose coppelle utilizzate dai druidi celti per cerimonie sacrificali.

Al 595 a.C. si fa risalire la formazione di un centro abitato per opera di Belloveso, un condottiero celtico. In epoca romana la cittadina risulta al confine con il fra l'ager taurinensis e il regno dei Cozii di Cozio quindi è la sede adatta per riscuotere la quadragesima galliarum, il dazio sulle merci provenienti dalle Gallie. Sempre nel periodo romano (312) Avigliana assiste al passaggio delle legioni di Costantino I provenienti dalle Gallie ed allo scontro con quelle di Massenzio nella piana di Rivoli.

Il medioevo

Al 574 risalgono le prime opere di fortificazione sul monte Pezzulano, sul quale sorge tuttora il castello eretto per opera di Clefi, re dei Longobardi. Secondo alcune fonti lo scontro del 750 fra le truppe di Pipino il Breve, re dei Franchi, e Astolfo, re dei Longobardi, avviene nei pressi della città.

Negli anni successivi la storia di Avigliana dipende strettamente dalle vicende dell'Abbazia di Novalesa, fondata dai monaci benedettini, che costruiscono nel paese un ospedale destinato ai pellegrini provenienti dalla Francia dopo l'attraversamento delle Alpi. Le incursioni dei Saraceni, cominciate nell'VIII secolo, portano alla distruzione di numerose opere benedettine. Le scorribande continuano fino alla metà del X secolo, quando, raggiunto il culmine con la cattura dell'abate di Cluny al Colle del Gran San Bernardo, Arduino il Glabrione riceve l'incarico di allontanare i Saraceni. Sconfitti i nemici, si deve affrontare la ricostruzione della Val di Susa e del castello di Avigliana.

Una notevole importanza per il paese la riveste la figura della marchesa Adelaide, moglie di Oddone, conte di Moriana e capostipite dei Savoia. A lei si deve la costruzione nella metà dell'XI secolo del cosiddetto Borgo Nuovo, nato per unire il castello con il preesistente Borgo Vecchio posto più in basso. Nel 1136 nasce il beato Umberto, mentre nel 1139 il castello può annoverare tra i suoi ospiti Amedeo III di Savoia, il quale contribuisce alla sua fortificazione. La città di Avigliana non diviene feudo, in quanto considerata proprietà diretta dei conti.

Nel 1187 Enrico VI cinge d'assedio Avigliana e la conquista, provocando gravi danni sia al castello sia alla città, ma dopo breve tempo muoiono sia Federico Barbarossa, padre di Enrico VI, sia Umberto III, contendenti al trono. Tommaso I, successore di Umberto III, approfitta della nuova politica di Enrico VI per riconciliarsi con l'impero e ottenere i propri diritti su Avigliana, per poi ricostruire il castello.

Avigliana nel 1350 viene dichiarata piazza franca da Amedeo VI, detto il Conte Verde, che inoltre esegue lavori di fortificazione del castello e delle sue mura. Nel 1360 nasce da Amedeo VI e Bona di Borbone Amedeo VII, detto il Conte Rosso, che ripercorrerà le orme del padre,