iuseppe Maffei sfruttando il tema dell'estetica della rovina: false murature sbrecciate trattate con acido nitrico, finti colonnati ed architravi, allo scopo di richiamare gli antichi templi di Paestum e chiari riferimenti esoterici alla massoneria.

L'arco di accesso al castello di Rosazza riproduce quello della città di Volterra, chi meglio di Giuseppe Maffei poteva riprodurre l'arco della città etrusca, dove ebbe origine la sua antichissima casata volterrana; sull'arco campeggiano le teste di tre valligiane con una stella a cinque punte tra i capelli. Altre false rovine di Paestum ed uno dei due orsi scolpiti in pietra locale, collocati intorno al laghetto del giardino, furono portati via da una piena del torrente Pragnetta nel maggio 1916; i resti sono oggi conservati presso la fontana della Valligiana nel parco comunale.

La Chiesa-Tempio

A fine '800, il senatore Federico Rosazza fece demolire un'antica chiesa cristiana e spostare il relativo cimitero per edificarvi un Tempio, pur formalmente adibito anche al culto cristiano, secondo i suggerimenti che avrebbe ricevuto da vari spiriti-guida nel corso delle sedute spiritiche condotte unitamente al suo sodale, il medium e massone Giuseppe Maffei. Fu quest'ultimo storico a firmare il progetto del complesso che comprende il castello e la Chiesa, inserendovi elementi che richiamano la tradizione della Muratoria, quali: il pavimento del sagrato a scacchiera con alternanza