oleonico datato 1807 sancì l'allargamento del territorio di Argegno ai comuni di Dizzasco ed uniti, Pigra e Schignano. L'aggregazione fu tuttavia abrogata in seguito alla caduta di Napoleone e la conseguente ricostituzione dei comuni della Provincia di Como da parte degli austro-ungarici.

Durante i moti del 1848, la Chiesa di San Sisinnio di Argegno ospitò la sede del comitato provvisorio di insurrezione della Valle Intelvi.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 gennaio 1971.

Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

Turismo ad Argegno

Il sito web turistico ufficiale di Argegno, www.visitargegno.com, offre informazioni dettagliate su cosa fare e vedere in questa pittoresca località sulle rive del Lago di Como. I visitatori possono scoprire le principali attrazioni, i migliori ristoranti, le opzioni di alloggio e gli eventi locali. Il sito fornisce anche dettagli sui sentieri per il trekking nei dintorni, ideali per gli amanti della natura e delle escursioni, e sulla funivia Argegno-Pigra, che permette di raggiungere panorami spettacolari sulle montagne circostanti.

Architetture religiose

Chiesa della Santissima Trinità

La chiesa parrocchiale della Santissima Trinità fu costruita nel primo trentennio del XX secolo in stile eclettico neoromanico-neogotico su progetto di Cesare Nava. L'edificio, ad una sola navata, fu realizzato in sostituzione della vecchia chiesa parrocchiale cinquecentesca, allora situata in centro al paese ma a rischio di crollo. La facciata a capanna, elemento tipico dell'arte romanica, presenta un rosone a vetri con figure di santi, chiaro riferimento all'arte gotica. Di chiara ispirazione romanica sono inoltre le decorazioni esterne ad archetti pensili e il protiro. La facciata presenta inoltre alcuni mosaici, raffiguranti: i Quattro evangelisti, Sant'Abbondio e Sant'Anna, nonché, in una lunetta, Gesù adolescente e tre pecore.

Internamente, un altro mosaico si trova nel catino absidale; si tratta di una raffigurazione della Santissima Trinità, realizzata nel settembre del 1972. In origine, la parrocchiale fu adornata con gli arredi della vecchia chiesa, comprensivi di una grande tela Seicentesca della Natività (affissa alla parete destra), dell’organo Mascioni e di una statua della Madonna (situata ai lati dell'altare maggiore). Nel 1973 gli originari altari in marmo e legno furono sostituiti con strutture in granito levigato. L'altare maggiore, il tabernacolo e I'ambone, opere dello scultore Gian Luigi Giudici di Valmorea, riportano, rispettivamente, i Dodici apostoli e i Quattro evangelisti, una scena della Cena di Emmaus, una rappresentazione di Gesù che predica da una barca. Allo stesso autore si devono le opere situate ai piedi delle due statue della Madonna e di San Giuseppe con Gesù fanciullo collocate ai lati dell'altare. Si tratta da un lato di scene evocative dell'essere sposa, madre, educatrice e assistente dei bisognosi (situate sotto la statua di Maria) e, dall'altro lato, di scene di vita da contadino, muratore, falegname e pescatore,