costò la vita a circa trecento persone. Presso il molo Pirelli di Pagliari era infatti scoppiato un incendio su un vagone carico di esplosivo. Nonostante i tentativi da parte dei marinai e dei militari di mettere in sicurezza l'area, tre vagoni saltarono in aria, travolgendo chiunque si trovasse nei dintorni. Pochi giorni dopo, l'11 luglio, un Brandenburg austroungarico sganciò alcune bombe sulle navi Città di Milano e Washington, uccidendo sette marinai e ferendone una ventina.

Nel 1923 la città, divenuta capoluogo dell'omonima provincia, si espanse ulteriormente.

Seconda guerra mondiale

Durante la seconda guerra mondiale, per la sua importanza industriale e militare, la città subisce numerosi attacchi aerei da parte delle forze Alleate, in particolare nel 1943, dove tali incursioni causano pesanti danni all'Arsenale militare, alle strutture industriali ed a diversi edifici cittadini. Circa il 90% del centro storico sviluppatosi tra il 1100 e il 1600 andò distrutto.

Dopo l'armistizio di Cassibile, con la costituzione della Linea Gotica, La Spezia si trova in posizione geografica nevralgica. Dopo la costituzione della Repubblica sociale italiana, Junio Valerio Borghese ricostituisce i reparti della Xª Flottiglia MAS, non solo come unità marina ma con reparti terrestri, impegnati nelle operazioni di rastrellamento dei partigiani locali e non locali. La Resistenza si sviluppa sia nei territori circostanti, ma anche in città: nei giorni successivi l'8 settembre si costituisce il comitato militare del CLN, con Renato Jacopini (rappresentante del PCI), il liberale Rodolfo Ghironi, l'azionista Mario Da Pozzo, il democristiano Isio Matazzoni, il socialista Mario Fontana. Oltre al gruppo dirigente, nei mesi successivi si strutturano gruppi di azione patriottica (GAP) e squadre di azione patriottica (SAP) che operano in città, con azioni di informazione, sabotaggio e logistica.

La Spezia è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione essendo stata insignita della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. La notte del 23 aprile 1945, le formazioni partigiane locali vinsero gli ultimi focolai di difesa nazifascista e si impossessarono dei centri nevralgici della città, dichiarandola libera.

Dopoguerra

Al termine della seconda guerra mondiale, nel 1946, su tre navi – la Fede, di Savona, (ribattezzata Dov Oz), il motoveliero Fenice (ribattezzato Elyahu Golomb) e l'Exodus – 1914 ebrei sopravvissuti alla Shoah salparono dal porto cittadino diretti in Palestina. Per questo motivo La Spezia è conosciuta in Israele e sulle carte geografiche israeliane con il nome di Sha’ar (singolare che al plurale fa Shearim) Tzion (Porta di Sion). Anche in relazione all'Operazione Exodus e alla "Porta di Sion", nel 2006 il Presidente Ciampi insignì la città con la Medaglia d'oro al merito civile.

La ricostruzione nel dopoguerra ha comportato uno spiccato rinnovamento edilizio della città spesso irrispettoso della sua identità maturata nei secoli precedenti. La base militare della Spezia perse gradualmente importanza rispetto a quella di Taranto, più centrale nel teatro mediterraneo, e le commesse militari e il relativo indotto divennero così meno importanti per l'economia della città. Dopo il calo demografico cominciato negli anni settanta a motivo della crisi economica e dell'emigrazione, negli anni ottanta e novanta ebbe inizio un processo di riconversione industriale, rivolto allo sviluppo delle attività legate alla cantieristica, alla nautica e al turismo.

Nel 2001 la città, con i suoi 91 400 abitanti era la cinquantesima città italiana per dimensioni e tra le promotrici della Rete delle Città Strategiche.

Simboli

Lo stemma della città della Spezia è così blasonato:

Il gonfalone civico è invece così blasonato:

Il monte di tre cime richiama il profilo collinare del territorio su cui posa la torre che deriva probabilmente dall'insegna della Podesteria di Carpena, dalla quale la città dipendeva e da cui si affrancò nel XIV secolo, e rappresenta comunque le fortificazioni erette a protezione del territorio; l'aquila è simbolo di potere e sovranità, di autorità e supremazia. Lo stemma è stato concesso con il regio decreto 4 dicembre 1923. Nel 2013 è stato elaborato un logo che sostituisce lo stemma araldico nella comunicazione ufficiale del Comune.

Onorificenze

La Spezia è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione insignita della medaglia d'argento al valor militare e della medaglia d'oro al merito civile per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:


Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Chiese e conventi

Santuari

Architetture civili

Palazzi

Tra i palazzi più importanti della città sono:

Teatri

Il teatro civico della Spezia venne inaugurato nel 1846 come primo teatro appositamente edificato a tale scopo nella città. Il progetto venne redatto dall'architetto ticinese Ippolito Cremona, interprete del neoclassicismo genovese. Dopo alcune modifiche apportate alla fine del secolo, il teatro, ormai inadatto alle esigenze di una città in continua crescita, venne abbattuto per essere sostituito da un nuovo edificio teatrale rispondente alle nuove necessità. Il nuovo progetto fu affidato all'architetto Franco Oliva, mentre lo scultore Augusto Magli fu incaricato dell'apparato decorativo. I lavori del nuovo teatro vennero terminati nel 1933.

Monumenti e fontane

Musei

Architetture militari

La più antica costruzione militare della città, in posizione collinare, è il castello San Giorgio, la cui prima fase costruttiva è antecedente il XIII secolo. La struttura conservata e visibile oggi è opera dei genovesi che costruirono inoltre varie altre fortificazioni nel golfo a difesa dalle incursioni musulmane.

L'antropizzazione dell'area del golfo della Spezia è quindi stata da sempre correlata alla funzione militare della zona.
Su questo presupposto, il presidio cittadino non poteva certamente essere da meno, tant'è che nel tessuto cittadino, dal XIX secolo, è presente l'Arsenale militare marittimo, una delle più importanti e antiche basi della Marina Militare.

Ma già dal 1400 le vicende politiche avevano indotto le varie Repubbliche che si succedettero nel dominio della città a organizzare un sistema difensivo di castelli, ad iniziare dalla fortezza di Sarzanello e dalla cittadella per passare poi nel 1550 alla costruzione della Bastia, alla Batteria dell'Oca Pelata, alla torre Scola ai forti del Pezzino. Successivamente vennero costruiti il forte Santa Teresa nel 1747..

I forti

La decisione del Governo piemontese di trasferire la flotta militare da Genova a La Spezia (1857) e di darvi corso alla costruzione dell’Arsenale (1862-1869) aveva comportato la necessità di provvedere alle opportune opere di difesa della piazzaforte sia verso il mare che verso terra.
Furono pertanto costruiti la diga foranea (1873-1879) per controllare gli accessi al golfo, oltre che garantirne approdi riparati in ogni condizione di tempo, e (nell’arco dell’ultimo ventennio del XIX secolo) un’estesa corona di numerosi forti e di batterie di artiglieria in varie località del golfo e delle alture dell’interno:

In sostanza alla fine del XIX secolo la rada della Spezia era la piazza marittima più fortificata d'Europa con ben 568 bocche da fuoco.
Ammodernati ed usati ancora nel corso della Seconda Guerra mondiale, oggi molti di questi edifici sono in stato di abbandono nonostante l’interesse culturale, paesaggistico e turistico che potrebbero offrire alla città. Nel corso del 2022 è stata restituita alla cittadinanza la Batteria Valdilocchi (costruita nel 1880 circa), situata nella parte orientale del territorio comunale, in linea d'aria a poche centinaia di metri dai moli della zona Fossamastra-Pagliari; una costruzione militare che custodiva munizioni e serviva come contrasto ad eventuali attacchi da terra nei confronti della piazzaforte marittima; in questa struttura sono organizzate frequentissime visite guidate e iniziative che descrivono la antica funzione della Batteria.

Aree naturali

Giardini pubblici

I giardini pubblici della città, ricchi come sono di varie specie botaniche, costituiscono certamente un aspetto di grande importanza per il tessuto urbano e sociale della Spezia.

Nella prima metà del XIX secolo, quando la città ha cominciato a espandersi oltre il perimetro delle antiche mura medioevali e la sua vita sociale divenne più attiva, fu creato il primo nucleo dei giardini pubblici.
Nel 1825 il parco era situato nella zona dove oggi si trova il Palco della Musica (acquistato all'Esposizione Universale di Torino e qui installato nel 1866) e aveva il nome di Boschetto, in accordo alla moda dell'epoca che tendeva a disporre le aree verdi con intenti scenografici. Dieci anni più tardi il nucleo dei giardini pubblici si estendeva già fino a includere il prato di fronte al palazzo Doria, in via Chiodo.

Fu comunque solo dopo l'apertura dell'Arsenale militare che le aree verdi conobbero l'espansione più significativa. L'enorme quantità di terra ricavata via via dallo scavo dei bacini all'interno dell'Arsenale in costruzione venne riversata in mare proprio davanti al centro storico cittadino, rendendovi così disponibile ulteriore spazio a disposizione per lo sviluppo dei giardini.

Negli ultimi anni dell'Ottocento l'area complessiva occupata dai giardini coincideva ormai con quella attuale, ma fu solo tra il 1920 e il 1930 che i Giardini, con il contributo progettuale dell'artista spezzino Felice Del Santo, assunsero l'aspetto definitivo che può essere ancora oggi osservato.

All'interno dell'area dei giardini pubblici si trova l'imponente monumento equestre dedicato a Giuseppe Garibaldi, unico per l'esecuzione con il cavallo impennato. Negli stessi giardini sono collocati altri vari monumenti dedicati a personalità locali: tra questi è interessante il grande busto in marmo di Carrara dedicato al cantore delle Alpi Apuane, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, opera dello scultore Aldo Buttini.

Ancora nei giardini è il Centro Salvador Allende, struttura polivalente utilizzata per convegni, mostre e altri eventi culturali.

Il 2 giugno 2006, giorno della Festa della Repubblica, si è aggiunto un nuovo monumento in ricordo della resistenza dedicato alla quarta zona partigiana (La Spezia, Parma, Genova e Massa). L'opera, fortemente voluta dal Comitato provinciale unitario della Resistenza, da associazioni e da numerosi cittadini, è opera dello scultore Antonio Trotta.

Passeggiata Morin

Intitolata a Costantino Morin, è la storica passeggiata a mare della città. Adornata con palme e composizioni floreali, consente una veduta panoramica del golfo dei Poeti e dalla sua banchina partono i battelli con destinazione Portovenere, Cinque Terre e Lerici. La prima domenica di agosto di fronte alla passeggiata si svolge il Palio del Golfo. Al confine con la passeggiata si estende perpendicolarmente il molo Italia. All'interno della passeggiata vi è largo Robert Baden-Powell, dedicato al fondatore dello scautismo, realizzato nel 2007 in occasione del Centenario del Movimento Scout dalle locali associazioni Agesci, Cngei, Masci, nell'ambito dell'iniziativa della Federazione Italiana dello Scautismo: Cento Piazze per B-P.

Gli altri parchi cittadini

La Spezia, sin dalla sua nascita è sempre stata una città verde. Molti sono i parchi e i giardini compresi nella zona urbana che consentono anche a chi non ha modo di spostarsi dalla città, di avere un contatto quotidiano con il "verde".

Cimiteri

Società

Evoluzione demografica

Nella seconda metà del XIX secolo la popolazione spezzina subiva un forte incremento numerico indotto dai lavori per la costruzione del nuovo Arsenale Militare. Il lavoro offerto fece sì che, a quelle liguri autoctone, si aggiungessero famiglie di varia provenienza, non solo dai borghi e dalle campagne vicine, ma anche dal resto della Liguria, dalla Toscana e dall'Emilia. Più tardi la base navale e quindi lo stanziamento del relativo personale militare, fino alla metà del XX secolo, hanno contribuito ulteriormente al fenomeno sociologico della diversificazione delle origini della popolazione residente. Abitanti censiti (migliaia)

Dialetto spezzino

L'area del dialetto spezzino comprende gran parte dell'area urbana della città e del suo territorio comunale e i comuni del settore interno del golfo della Spezia, dove presenta significative, ma non essenziali, varianti di tipo fonetico e lessicale. Considerando invece l'intero territorio della provincia della Spezia si nota come lo spezzino lasci spazio gradualmente a varianti specifiche da comune a comune e talvolta anche da frazione a frazione.

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2020, i cittadi