Campomoróne (Campomon in ligure) è un comune italiano di 6 472 abitanti della città metropolitana di Genova in Liguria.
Buona parte del territorio comunale campomoronese si sviluppa in val Verde, valle minore dell'alta val Polcevera, lungo la riva sinistra del torrente Verde, poco a monte della confluenza con il torrente Riccò. L'area nord-occidentale del territorio comunale, affacciata sui laghi del Gorzente, fa invece parte del bacino padano. Il capoluogo si trova a nord di Genova.
I principali corsi d'acqua, oltre al Verde e al Riccò, sono i rii minori d'Iso, Gioventina, Gallaneto e San Martino e, sul versante padano, il torrente Gorzente.
Tra le vette il monte delle Figne (1172 m), il monte Taccone (1113 m), il monte Leco (1072 m), il Bric di Guana (962 m), il Bric Lagolungo (923 m), il monte Battolina (834 m), il monte Calvo (747 m), il Bric Bastia (574 m), il monte Carlo (550 m), il monte Carmelo (533 m), il monte Lavergo (502 m). Attraverso il passo della Bocchetta (772 m s.l.m.) è possibile il collegamento con la cittadina piemontese di Voltaggio nella valle del Lemme.
I numerosi ritrovamenti di manufatti di varia natura, risalenti all'età del ferro, segnano la presenza dell'uomo in queste valli già in epoca preistorica.
In epoca romana, precisamente nel 148 a.C., fu costruita la Via Postumia ad opera del console della Repubblica di Roma Spurio Postumio Albino Magno. Già in quest'epoca contese tra i Liguri Genuates e i Veiturii Langenses (abitanti dell'alta val Polcevera) dominavano per queste valli, tanto da rendere necessario nel 117 a.C. un intervento diretto del Senato romano.
Nel III secolo le prime incursioni barbariche portarono allo spopolamento del paese verso Genova, ma in seguito la zona cominciò a ripopolarsi. L'attività agricola rifiorì e si riattivarono le vie di comunicazione. Durante il dominio bizantino della Liguria (intorno al 537) i paesi sulla Via Postumia, quindi anche Campomorone, divennero presidi politico-militari. Non esistono fonti storiche riguardo al Medioevo e si hanno del paese poche e sporadiche notizie, tra le quali le invasioni dei Saraceni nel IX e X secolo.
In un documento scritto del 1163 viene citato il toponimo Campomorone, relativo alla vendita di terre e campi ad un console di Genova.
Nel XVI secolo Campomorone vide aumentare la sua importanza politica, ma soprattutto economica. La Repubblica di Genova, divenuta nuova proprietaria del villaggio già dal XII secolo, rese carreggiabile il percorso di fondovalle del Polcevera fino al passo della Bocchetta, inaugurando la nuova strada il 5 dicembre del 1583. In seguito fu costruito il palazzo Pinelli, ora palazzo Balbi e sede del municipio, mentre verso la fine del secolo era già operante l'attività estrattiva del marmo verde di Pietralavezzara. Nei locali della parrocchia di Santo Stefano di Larvego esiste un reperto antichissimo che contrasta con la credenza che l'estrazione del marmo (conosciuto come "verde Polcevera") di Pietralavezzara, iniziò in epoca rinascimentale. Si tratta di un battistero in marmo verde ricavato da un blocco di alcuni quintali risalente all'XI secolo.
Nel XVII secolo fu costruita la cappella di San Bernardo, ampliando la preesistente cappella di Santa Caterina da Siena. L'edificio divenne punto di riferimento degli abitanti assorbendo parte degli uffici parrocchiali della pieve di Langasco. Nel 1702, dopo un'opera di ampliamento, fu riaperta al culto la cappella di Nostra Signora della Misericordia.
Tra il 1746 e il 1747, nel quadro storico della guerra di successione austriaca, il territorio subì l'invasione degli Austriaci e molte frazioni di Campomorone furono abbandonate dagli abitanti, tra cui Cravasco dove gli invasori saccheggiarono la locale chiesa portando via la campana, gli arredi, bruciando le carte e i documenti dell'archivio. Tra le varie distruzioni compiute dall'esercito austriaco si ricorda inoltre la devastazione della chiesa romanica di Santo Stefano, dove fu lasciato in piedi soltanto il campanile.
Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte, il 2 dicembre 1797 il territorio di Campomorone rientrò nel dipartimento del Polcevera, con