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Vignola (Vgnôla in dialetto locale modenese) è un comune italiano di 26 184 abitanti della provincia di Modena in Emilia-Romagna. Dal 2001 la città è sede principale dell'unione di comuni "Unione Terre di Castelli".

Geografia fisica

La città è collocata ai piedi delle prime colline dell'Appennino modenese, all'imbocco della valle del fiume Panaro, ed è comodamente raggiungibile sia da Modena, da cui dista circa 25 km, che da Bologna, da cui dista invece circa 30 km.

Origini del nome

La denominazione Vignola, che deriva dal latino vineola, piccola vigna, indica la coltivazione della vite, in epoca romana largamente praticata sui terreni alluvionali del Panaro. Ancor oggi, anche se il tessuto economico locale è costituito da piccole e medie imprese che spaziano in diversi comparti economici, la vocazione agricola è molto radicata sul territorio, tanto che Vignola è conosciuta in tutta Europa per la sua produzione cerasicola; prima fra tutte la nota ciliegia Mora di Vignola.

Storia

Nell'età del bronzo a Vignola si sviluppa la civiltà delle terramare, una cultura diffusa tra il Reno e il piacentino, strettamente imparentata con le civiltà palafitticole sorte intorno ai grandi laghi lombardi. Un insediamento terramaricolo è stato rinvenuto a sud-ovest di Vignola, nella frazione di Campiglio.

Da tempi immemorabili, l'alta pianura modenese e reggiana è abitata dai Liguri Friniati, il cui areale etnico comprendeva anche tutto l'Appennino modenese e reggiano fino alla Lunigiana e Garfagnana. Con l'espansione del dominio etrusco in Val Padana al fine di controllo delle rotte commerciali, la cultura locale subisce influenze etrusche, irradiate dall'epicentro etrusco di Bologna. L'immigrazione dei Celti nel Nord Italia (Gallia Cisalpina) pone bruscamente fine al sistema di rotte commerciali creato dagli etruschi in Val Padana. Vignola è insediata dai Galli Boi, che si fusero con la popolazione locale, dando vita a una distinta popolazione Celto-Ligure. I Galli-Boi sono sottomessi dalla potenza romana nel 193 a.C. Inizia così il processo di latinizzazione della popolazione locale, che risulterà nella formazione delle lingue Gallo-Romanze di cui il dialetto vignolese fa parte.

I toponimi locali, nonché i reperti archeologici offrono una testimonianza, seppur non sempre sicura, dell'avvicendarsi di varie popolazioni sul territorio comunale, dagli Etruschi, ai Liguri, ai Galli ed ai Romani. Si ha testimonianza di un borgo (pagus) Sibinianum e di uno Feronianum, e l'attuale strada pedemontana (antica via Claudia) ricalca una via etrusca che, proveniente dalla Toscana, collegava Bologna a Parma, attraversando il Panaro all'altezza dell'odierna pieve. Il primo documento scritto che reca testimonianza del luogo in cui venne fondata la nuova comunità risale all'anno 826. A seguito di una permuta, l'abate del monastero di Nonantola otteneva la basilica di Santa Maria in Tortiliano e l'«in loco viniole ad saxo», dove successivamente venne edificato il castello. Si ignora la data di costruzione della prima rocca, che un'antica tradizione vuole edificata da sant'Anselmo abate di Nonantola intorno all'anno 800, a difesa dei beni del monastero della zona. Per tutto il periodo di dominio vescovile durato sino al 1247, il castello si configura sempre più come importante "sentinella del Panaro", a controllo del fiume e dell'antica via Claudia. La transazione del territorio vignolese al comune di Modena causò numerosi scontri tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini e il comune di Bologna. Della crisi politica seppe approfittare Gherardo Grassoni che instaurò a Vignola la signoria della sua famiglia, affermando un dominio che durò quasi un secolo, fino a quando gli Estensi si riappropriarono del feudo e con la nomina di un podestà iniziarono ad esercitare la loro signoria diretta (1399). Nel 1401 Niccolò III d'Este donò ad Uguccione dei Contrari di Ferrara il castello e le sue adiacenze e il feudo di Vignola divenne contea con sedici comunità. La Signoria, che durò quasi due secoli, coincise con il periodo di massima prosperità del paese: venne ristrutturato il castello, fu innalzata una nuova cinta muraria e con Ercole Contrari nel 1557 venne fatto erigere,