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Comacchio (Cmâc' [kˈmaːtʃ] in dialetto comacchiese) è un comune italiano di 21 918 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna.

Territorio e clima

Nata come città lagunare, l'insularità di Comacchio ha avuto fine nel 1821, quando venne costruito il terrapieno stradale che la collega ad Ostellato. Nel territorio comunale sfociano nel mare adriatico due corsi d'acqua: il Migliarino a Porto Garibaldi e il Po di Volano a Lido di Volano, entrambi facenti parte dell'ex ramo deltizio del fiume Po.

  • Classificazione climatica: zona E, 2400 GR/G.

Insieme a Goro e Codigoro rappresenta uno dei tre soli comuni costieri della regione storica d'Emilia.

Origine del nome

L'etimologia del nome è incerta (greco-latino cumaculum ovvero "piccola onda"; "raggruppamento di dossi" in etrusco).

Storia

Antichità

Nell'Età del Ferro la linea di costa si trovava a circa 5 km ad ovest del luogo dove sorse il centro abitato. Il litorale non era molto distante dal sito della città etrusca di Spina. In età romana imperiale l'avanzamento della linea di costa verso est produsse un'ampia laguna. Inizialmente disabitata, fu colonizzata dagli abitanti dei dintorni come luogo di rifugio dalle pericolose incursioni dei popoli barbari. Furono colonizzate per prime tredici piccole isole (cordoni dunosi litoranei) formatesi dall'intersecarsi della foce dell'antico corso del Po col mare.

Il centro abitato vero e proprio ebbe quasi certamente origine da un castrum posto lungo l'antico corso del Po sorto tra il VII e l'VIII secolo. Il cristianesimo vi si diffuse provenendo dalla vicina Ravenna. A testimonianza del periodo tardo-romano (V-VI secolo) restano i monasteri di Santa Maria in Padovetere (nella Valle Pega) e Santa Maria in Aula Regia. Successivamente fu fondata la diocesi. Il primo vescovo conosciuto di Comacchio fu Vincenzo, attestato all'inizio dell'VIII secolo.
In seguito all'invasione longobarda, iniziata nel 568, tutti i territori circostanti il Delta del Po vennero perduti dall'Impero romano. Ma non Comacchio, che fu saldamente difesa dai Bizantini. Unico centro commerciale dell'area deltizia, Comacchio continuò a ricevere i rifornimenti di olio e spezie dalle navi provenienti da Costantinopoli. In questo periodo il centro abitato si sviluppò, sia sul piano dell'urbanistica sia su quello dell'economia, come città lagunare.

Tra il VII e l'VIII secolo il territorio di Comacchio venne donato ai monaci di san Colombano, che vi allestirono il porto fluviale. Inoltre migliorarono lo sfruttamento delle saline, il cui prezioso prodotto era venduto in tutto il nord d'Italia. Nel 715 la città concluse un trattato commerciale con i Longobardi. Nel capitolare vennero descritte le norme e le tasse a carico dei comacchiesi per poter esercitare il commercio del sale nelle regioni della Pianura padana sottomesse al potere longobardo. Re Liutprando († 744) la sottrasse per la prima volta ai Bizantini facendone un possedimento diretto. Nel 755 nel 756 il re franco Pipino il Breve sconfisse i Longobardi, imponendo loro la devoluzione alla Santa Sede (Promissio Carisiaca) di diverse città, tra cui Comacchio (Seconda pace di Pavia, giugno 756).

Nei secoli dal VII al IX Comacchio dispose di una delle più potenti flotte dell'Adriatico. Le navi di Comacchio ottennero il monopolio dei commerci padani. Si trattava di imbarcazioni lunghe mediamente 15 metri e larghe 2,70 metri, a fondo piatto e con un pescaggio di circa 80 cm. Nell'810 Carlomanno prese in prestito le navi comacchiesi per portare il suo attacco a Venezia.

Venezia non accettò la presenza di un'avversaria nella sua stessa area geografica. Nell'anno 866 i veneziani occuparono Comacchio e la saccheggiarono per la prima volta. Nell'875 Venezia stessa fu minacciata dalle incursioni dei saraceni i quali, non riuscendo a prenderla, si scagliarono contro Comacchio, incendiandola.

Dal Mille ad oggi

Comacchio fu assediata e conquistata dalla Serenissima per