Cupello (Lu Cupèlle in abruzzese) è un comune italiano di 4 875 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Medio Vastese.
Probabilmente in origine l'abitato prendeva il nome generico di "Villa degli Schiavoni", come riportato in un resoconto di viaggio del 1577 dello scrittore e frate domenicano Serafino Razzi. Solo in epoca più tarda in alcuni atti pubblici compare il nome di "Villa Cupello" e, successivamente, Cupello. L'origine del toponimo è incerta. Secondo l'ipotesi più attendibile, il nome deriverebbe dalla presenza di miniere di argilla atte a fabbricare le "cuppelle", tegole per ricoprire le capanne. Un'altra ipotesi farebbe risalire il toponimo al greco "to kupellon", cioè coppa, tazza, oppure al latino "capella", capretta. La tradizione orale, invece, collegherebbe il nome dialettale del paese al latino "in lucum pellere", cioè spingere nei boschi, con riferimento alle invasioni turche che spinsero nei boschi il nucleo originario dell'abitato. Infine, un'ultima ipotesi mette in relazione Cupello col termine "cappella", come allusione all'antica cappella dedicata al patrono S. Rocco, centro vitale del paese. Si deve sottolineare, inoltre, che nella Galleria delle carte geografiche dei Musei Vaticani il paese è denominato "Copola".
La storia del paese è legata a Monteodorisio. Fu colpito dal terremoto del 1456 ed in seguito ripopolato mediante uno stanziamento di Schiavoni (fuggiti dai paesi balcanici) dai d'Avalos di Vasto nel XVI secolo: insediamenti di questo tipo erano molto frequenti tra Abruzzo e nord Campania, ma solo in Molise hanno mantenuto la loro lingua, per cui a Cupello non risultano più tracce. In seguito subisce la dominazione degli Spagnoli, poi degli Austriaci ed infine dei Borboni fino all'arrivo dei Francesi.
Durante la II Guerra Mondiale il paese era situato sulla Linea Barbara ed era un centro di comando tedesco, nel 1943 durante il bombardamento anglo americano vi furono 106 morti tra la popolazione
Nell'aprile 1961 viene annunciata dall'AGIP la scoperta di un giacimento di metano, con una produzione potenziale di due milioni e mezzo di metri cubi di gas al giorno . L'annuncio governativo che il gas prodotto sarebbe stato inviato, tramite gasdotti, ad alimentare l'area industriale laziale e le Acciaierie di Terni innescò una serie di proteste che si protrassero fino a novembre, con occupazione da parte dei manifestanti del pozzo Cupello 2, blocchi stradali e l'invio di 500 uomini tra carabinieri e agenti di P.S. La protesta rientrò dopo impegno governativo di aprire un'iniziativa industriale nell'area, che si concretizzò nel maggio 1962 con la costituzione della Societá Italiana Vetro (SIV) S